Nuove idee

Probabilmente ero io quello più sognatore dei due, lei stava un po’ più coi piedi per terra. Invece io, quante cose volevo fare fin da piccolo, potrei elencarle in ordine temporale: – Calciatore professionista; – Maestro d’orchestra; – Insegnante di storia; – Scrittore; – Possedere un pub; – Blogger turistico; -Archeologo; -Allenatore di calcio oContinuaContinua a leggere “Nuove idee”

BULGAKOV, UN MIO ARTICOLO PER DAS ANDERE

SPAZIO LETTERATURA – di Marco Squarcia L’importanza di leggere Bulgakov. Non si può non amare la letteratura russa, o di tutta l’area caucasica. Ci ha regalato autori di primissimo livello, veri geni e Michail Afanas’evič Bulgakov era fra questi. Il suo più acclamato e famoso lavoro, “il Maestro e Margherita”, si annovera tra i pilastriContinuaContinua a leggere “BULGAKOV, UN MIO ARTICOLO PER DAS ANDERE”

Il padrone di casa

Il padrone di casa Eccolo lì. Esce dalla porta principale, laddove c’è attaccato alla porta, un cartello con su scritto: affittasi stanza, prezzi modici. Si mette seduto col suo bastone zincato sotto le mani e attende paziente. Passa un ragazzo, chiede e se ne va. Passa una signora, chiede e se ne va. Arriva unaContinuaContinua a leggere “Il padrone di casa”

Il colore dei suoi occhi

Il colore dei suoi occhi Ne fui sedotto. Arrivò in punta di piedi, bagnati dall’acqua del lago in quella domenica autunnale. Il sole splendeva  e la sua luce, si rifletteva come magia, sul pelo del lago. Le porsi l’asciugamano, lei si asciugò e con i raggi che le battevano sul viso, mi guardò e miContinuaContinua a leggere “Il colore dei suoi occhi”

Fuggire

Fuggire   Scappai da quell’ignota sicurezza, passai davanti a quel momento, cosi come passa il vento. Mi misi a correre e poi mi fermai, di botto,senza avvisare; senza avvisarmi. Ero arrivato là dove volevo arrivare. Lei mi attendeva, vestito bianco perla, occhi castagna, capelli raccolti, leggermente bagnati dalla brezza del mare. Ci guardammo e poiContinuaContinua a leggere “Fuggire”

Opprimente Realtà

Opprimente realtà Ero seduto a quella sedia scolorita. Passavano invano le ore, mentre il sole calava dal suo nido e si nascondeva laggiù, fin dove nessuno poteva vederlo. Chiedeva ospitalità a quel blu infinito e di lì, fuggiva. E io attendevo. Granelli di sabbia fluttuavano dinanzi ai miei occhi, mentre il mare agitato, vociferava suoniContinuaContinua a leggere “Opprimente Realtà”