
Stagione che arrivi fra il caldo e il freddo,
mitighi sogni e speranze,
mentre perdi i tuoi figli dagli alberi,
felici e contenti di donarti ciò che hanno.
E lì intravedo una bambina,
immersa nei suoi ricci ribelli,
sedersi sotto quei rami che sembran braccia,
a rimirar l’eterno.
Una voce la chiama d’improvviso,
lei balza in piedi,
volge lo sguardo verso casa,
dove dal tetto esce il fumo di un fuoco caldo acceso.
Cammina ma poi si ferma,
si volta, torna indietro.
Poggia una mano sul tronco,
dona un bacio alla natura e riprende il suo cammino.
Il tuo tempo non sfiorisce,
bensì fa nascere la bellezza che i tuoi colori contemplano silenti.
di M. S