Cime di neve sovrastano il borgo,
mentre stormi di uccelli migratori,
lo sorvolano maestosi.
E’ mattino presto,
poche luci sono accese nelle case.
L’aria è fresca, siamo in montagna.
Dai comignoli esce qualche nuvola di fumo,
i signori più anziani hanno già acceso il fuoco.
La loro vita è stata una fiamma sempre accesa,
mai doma, viva e autentica.
Il profumo del pane appena sfornato,
inebria l’ambiente cittadino.
Luminarie sorridenti a festa,
babbi natali appesi ai balconi,
il grande albero al centro della piazza,
segnano lo scorrere di un tempo che non si è fermato mai,
nonostante tutto.
Il paese muove la sua instabilità,
donandosi la speranza che gli è stata tolta dalla natura.
Solo del vuoto dell’anima non potranno rispondere:
quella dipende da cuore a cuore.
di M.s