Il Pianto del Pagliaccio
C’era una volta un pagliaccio, di quelli bravi, bravi davvero. Nel suo circo era una star. Ludovico questo il suo nome, aveva quaranta anni e da sempre faceva il pagliaccio, aveva raccolto ovazioni e applausi in ogni dove; era presentato come l’attrazione principale del circo “Il mondo dei balocchi”. Per arrivare fin lì aveva però dovuto lottare, contro tutto e tutti: la famiglia, gli amici, le fidanzate. Nessuno sembrava capire quello che cercava veramente, quello che amava fare, ma lui andò avanti e raggiunse il suo scopo, tante volte e tante volte ancora. Ma una sera nella tappa clou del tour, Ludovico che osservava da dietro le quinte l’evolversi della serata, era silenzioso, turbato. I suoi occhi si posavano di qua e di là, a turno si levavano nell’aria carpendo attimi e situazioni. Genitori separati coi rispettivi figli, distanziati di pochi metri, intenti a farsi la guerra a distanza; ladruncoli che cercavano il modo di rapinare qualche ignaro spettatore; bambini ai quali era negato un leccalecca in più; e tante altre scene, visibili ad occhio nudo come in un micro mondo. Troppa violenza avevano visto i suoi occhi. Troppe urla disperate mai scaricate in libertà avevano udito i suoi orecchi. Troppa rabbia aveva percepito il suo cuore, tutt’intorno a quello che è chiamato Mondo. Se un bambino non è felice, che senso hanno le cose pensava? Così appena fu annunciato entrò e rimase immobile ad osservare il pubblico irto lì davanti, pronto a sganasciarsi ad ogni suo gesto. E invece lui se ne stette fermo, immobile, impassibile come un girasole, volto verso suo padre.
To be continued….
by M.S